
Prospettive della 48° settimana sociale dei cattolici italiani
- Scritto da Commissione Comunicazione
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Il dopo Cagliari della GiOC.
La 48° settimana sociale svolta a Cagliari dal 25 al 29 Ottobre 2017 si colloca in un percorso molto più ampio per i cattolici e per la Gioc. Come ogni evento a livello nazionale che coinvolge delegati, istituzioni e media, ci si chiede quanto delle parole ascoltate resti nella vita delle persone che vi hanno partecipato e soprattutto in tutti gli altri che non hanno avuto questa fortuna. Ai delegati presenti spetta quindi il compito di portare nel miglior modo possibile quanto emerso e le riflessioni che sono state svolte, perché questo evento non sia fine a se stesso ma possa produrre nelle comunità e, nel nostro caso, nelle associazioni un valore aggiunto.
La partecipazione a Cagliari ha permesso anche al movimento di esprimere le proprie convinzioni e portare le esperienze concrete dei percorsi che portiamo avanti. Al contempo la poca presenza di giovani alla settimana sociale ha risaltato quanto si faccia fatica ad avere percorsi che parlino di lavoro rivolti ai giovani, se non attraverso le associazioni ed il Progetto Policoro. E’ stata infatti questa anche l’occasione di scambio e conoscenza delle realtà con cui collaboriamo e costruiamo progetti condivisi ancora oggi. In particolare durante la settimana sociale si è citato il tema dei Neet, fenomeno per cui abbiamo costruito la scorsa campagna d’azione “I Neet U” e per cui ci impegniamo oggi nel Laboratorio metropolitano Giovani e Lavoro. Molte sono state le discussioni sul raccordo tra il mondo della formazione e il mondo del lavoro per un’educazione completa del giovane che lo renda pronto alla costruzione del proprio progetto di vita. Primo fra tutti il tema dell’alternanza scuola-lavoro, a cui ci affacciamo come Gioc con un percorso alle spalle di rielaborazione dei ragazzi di terza superiore e per cui collaboriamo oggi con il Progetto Policoro di Torino per un percorso di confronto e riflessione tra i soggetti coinvolti, perché questa esperienza sia una grande opportunità per i giovani. Inoltre la settimana sociale ha voluto rimarcare l’importanza e la proposta di valorizzazione dell’educazione professionale come luogo privilegiato di formazione dei giovani che entrano nel mondo del lavoro prima di altri; anche in questo caso la storia della Gioc come proposta nei centri di formazione professionale continua anche oggi a Torino e ad Alessandria cosicché il metodo della revisione di vita e la Gioc sia un’opportunità di analisi e azione nella propria vita e nelle prime esperienze di lavoro.
Gli interventi, i tavoli di confronto e le proposte che sono state esposte al governo e all’Europa durante la settimana sociale hanno sottolineato quanto sia importante, in un periodo di lenta ripresa dalla crisi, mettere al centro la persona e il lavoro, ed in particolare i giovani. L’attenzione particolare allo sviluppo delle dimensioni della persona, alla vocazione al lavoro, al rapporto tra vita e lavoro e all’importanza del laicato associato che partecipa alla vita della società mette alla luce quanto i fondamenti della Gioc siano un sentire comune nella Chiesa, ma che quest’ultima purtroppo fa fatica a portare avanti. Questo ci permette di confermare l’attualità e il bisogno concreto delle nostre azioni sui territori per essere esempio positivo di incontro e proposta educativa per i giovani.
E allora rispondiamo a Magatti - Segretario del comitato della settimana sociale - che nel suo intervento chiede: in questa primavera “Cosa possiamo o dobbiamo seminare?” Come Gioc seminiamo un metodo, uno stile e alcuni strumenti che portino i giovani alla consapevolezza della loro vita, delle loro scelte e della costruzione del loro futuro, primo fra tutti quello lavorativo.
Roberta Passarini